Quand le Big Data entre au service de la fabrication intelligente
per Lantek
Produzione Avanzata
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La Digital Factory è molto più di un concetto o di un’espressione sempre più diffusa, è una metodologia rivolta all’azienda del XXI secolo, un’azienda che deve necessariamente essere legata alla tecnologia e alla digitalizzazione.
Autore: Juan José Colás, CCO di Lantek
Situazioni come la pandemia di COVID-19 hanno fatto capire che non basta avere dei piani, bisogna agire, l’industria deve passare al digitale, o semplicemente non esisterà più.
In questo salto verso la digital factory, l’informazione ha rivendicato il suo ruolo di leader, diventando una delle maggiori risorse dell’azienda. Dalla sua corretta gestione dipenderà la possibilità di renderla davvero intelligente e di fare la differenza che ci farà ottenere vantaggi competitivi sul mercato.
Nell’industria come in altri settori, le esigenze di informazione e di elaborazione dei dati crescono a un ritmo così elevato che difficilmente possono essere coperte dalle soluzioni IT convenzionali. Le organizzazioni si trovano di fronte al dilemma di essere sopraffatte dai dati da elaborare o di non essere in grado di individuare il valore che possono estrarre dalle informazioni in loro possesso. Sia come sia, hanno bisogno più che mai di filtrare e scegliere quelli che sono più importanti per prendere decisioni migliori. Secondo un rapporto di IDC, il valore di mercato globale dei Big Data raggiungerà quest’anno i 202 miliardi di dollari. C’è ancora un’industria che potrebbe pensare che l’informazione non sia potere?
Big Data per creare una migliore analisi funzionale
I Big Data hanno rivoluzionato in modo significativo il modo in cui affrontiamo le soluzioni ai problemi tradizionali, stabilendo l’uso pratico delle informazioni e la loro effettiva analisi in tempo reale.
Il settore industriale oggi richiede una comprensione integrale del suo ecosistema di business per avere una visione a 360° di tutti gli elementi che ne fanno parte: dai mercati ai clienti, attraverso i prodotti, la concorrenza, i dipendenti, i partner, i fornitori, l’inquadramento giuridico... Pertanto, per continuare a essere competitivo, il settore deve creare maggior valore a partire dai dati strutturati e non, archiviati nei propri sistemi.
Una corretta implementazione dei Big Data promuoverà un processo decisionale immediato e migliorerà l’esperienza del cliente. Ottimizzerà altresì l’approvvigionamento di materiali identificando l’andamento delle vendite e supporterà le attività di manutenzione con l’analisi di dati generati dalle macchine. In breve, l’azienda avrà la visione necessaria per agire in qualsiasi scenario.
Tutto questo si traduce in intelligenza di produzione. Questo concetto si riferisce all’armoniosa combinazione di un tipo di sistemi software che vengono utilizzati per riunire i dati di produzione di un’azienda provenienti da diverse fonti per il reporting, l’analisi e la grafica visiva, nonché per il trasferimento dei dati tra i sistemi a livello di azienda e di stabilimento.
Con i giusti strumenti analitici è possibile creare una nuova struttura o un nuovo stadio che aiuti gli utenti a trovare ciò di cui hanno bisogno indipendentemente dalla loro provenienza. L’obiettivo principale è quello di convertire grandi quantità di dati di produzione in conoscenza reale e di stimolare i risultati di business sulla base di queste conoscenze. Tutto questo aiuterà le fabbriche a raggiungere i loro obiettivi di produttività, efficienza e competitività.
Tuttavia, per utilizzare meglio questa tecnologia è necessario implementarla in modo ottimale. Le soluzioni devono essere implementate come un sistema che permetta l’inserimento e l’archiviazione di dati strutturati e non strutturati da qualsiasi fonte. Questi dati sono conservati in particolari sistemi di archiviazione speciali e classificati in database per essere comprensibili.
Ad un secondo livello, dove entrano in gioco gli strumenti analitici, i dati vengono studiati e ordinati per ottenere risultati che, a loro volta, consentono di raggiungere l’obiettivo di business passando ad azioni specifiche.
Per raggiungere questo obiettivo, le aziende devono affrontare sfide quali la mancanza di esperti qualificati in scienza dei dati, la stessa qualità dei dati, gli aspetti correlati alla cibersicurezza e alla protezione delle informazioni confidenziali, il quadro giuridico sempre più restrittivo, o la valutazione di come la rapida evoluzione della tecnologia può provocare cambiamenti che sfociano nell’obsolescenza dell’IT a breve termine.
Le soluzioni analitiche applicate ai Big Data sono il punto di incontro di altri importanti strumenti e tecnologie come l’IA, il Cloud e la connettività, quindi la corretta identificazione delle esigenze di ogni impianto, così come una corretta composizione delle soluzioni, una corretta metodologia, sarà la chiave per plasmare il percorso verso la digital factory.
In seguito all’impatto della pandemia, concetti come resilienza, agilità aziendale, gestione delle crisi, costi e flusso di cassa e innovazione sono diventati più importanti per il business, cambiando la realtà per produttori, aziende e consumatori.
Il Covid-19 ha dimostrato che senza la digitalizzazione dei processi è difficile conservare la continuità del business, le catene di approvvigionamento sono fragili e le informazioni sono inaffidabili, rivelando un divario digitale tra le aziende più e meno digitalizzate. Chi non riuscirà a colmare questo gap rimarrà indietro, quindi è imperativo accelerare i processi di trasformazione pianificati a medio e lungo termine per adattarsi alla nuova realtà destabilizzante, in cui tutto avviene ad una velocità vertiginosa.
Che il Covid-19 abbia cambiato la nostra vita è innegabile, così come il fatto che abbia cambiato il modo in cui affrontiamo i nostri processi più comuni. Allo stesso modo, non si può negare che questa nuova situazione abbia fatto capire l’importanza del processo di digitalizzazione alle aziende che prima mostravano una certa reticenza nei confronti del processo di digitalizzazione.