Negli ultimi anni le previsioni in campo tecnologico e, specificamente, quelle relative all’Intelligenza Artificiale (IA) sono state richieste con una certa frequenza e, recentemente ancora più spesso in virtù delle strategie e dei paradigmi dell’Industria 4.0.
Asier Ortiz, Chief Operating Officer (COO) di Lantek
Anche se gli ultimi progressi e gli sviluppi tecnologici adottati da un numero sempre maggiore di aziende stanno consentendo di effettuare previsioni finalizzate all’autogestione dell’industria, ci sono ancora alcuni elementi che lasciano presupporre che, forse, quel futuro immaginato e popolato da macchine che svolgono i compiti più complessi che oggi eseguiamo noi, sia più lontano di quanto crediamo.
Il processo di digitalizzazione ha comportato un’esplosione di dati che siamo già in grado di analizzare e trattare. Siamo già riusciti a sviluppare algoritmi per l’apprendimento delle macchine, ma eravamo in attesa di poter alimentare questi
sistemi con quantità massicce di dati affinché tale apprendimento fosse reale ed efficace. Le macchine sono state dotate di capacità di apprendimento basate su algoritmi di machine learning e, poiché sono in grado di raccogliere innumerevoli serie di dati, il loro contributo apre nuove prospettive per la progettazione delle fabbriche del futuro.
Queste macchine, che finora erano servite all’automazione dei processi ed erano connesse al mondo digitale attraverso la cattura dei suoi dati per conoscere e prevedere situazioni, offrendo nuove possibilità di previsione o apprendimento, sono denominate sistemi ciber-fisici. Questi sistemi saranno in grado di risolvere in maniera autonoma situazioni legate alla richiesta di lavoro, alla trasmissione di indicatori per la predizione degli errori, all’identificazione di avarie o alla previsione di esigenze di manutenzione, permettendo alle persone di risolvere situazioni o problemi più complessi relativi al flusso continuo di produzione. Queste macchine saranno collegate al mondo digitale e all’ecosistema di soluzioni software applicate all’azienda, realizzando la connessione tra il mondo fisico e il mondo digitale.
Secondo la nostra visione, le macchine intelligenti possono integrare e supportare il lavoro delle persone, apportando maggiori conoscenze e un valore aggiunto. Tuttavia, crediamo che vadano considerate come uno strumento, non come un fine in sé che possa sostituire l’essere umano.
Esistono capacità singolari degli esseri umani che le macchine non possono riprodurre né imitare. Qualità come la creatività, l’empatia, il senso comune, le emozioni o la capacità di ragionare sono caratteristiche che ci distinguono da qualsiasi macchina e che pongono ancora le persone in una posizione privilegiata rispetto alle macchine.